L’Editoriale di oggi arriva dopo il pareggio 1-1 della Juventus in casa contro la Roma dal quale voglio guardare il bicchiere mezzo pieno anche perché a inizio stagione non si deve e non si può far diversamente.
Rispetto all’anno scorso abbiamo quattro punti in più, e ci mancherebbe considerando come eravamo partiti, ma quello che dispiace è che potevamo tranquillamente parlare ora di una Juve a punteggio pieno.
Quello che rincuora è sicuramente il fatto che una Juventus così non la vedevamo da tempo e di sicuro non l’abbiamo mai vista lo scorso anno. Sempre prima sui palloni, grintosa e con voglia di fare anche dopo la doccia gelata del pareggio di Abraham. Senza contare che se non avessero, ingiustamente, annullato quel gol a Manuel Locatelli ora staremo parlando di altro.
Questa Juventus può arrivare molto lontano anche perché le altre arrancano e non c’è una forza in grado di dominare il campionato. Il Milan alterna cose buone ad altre che lo sono meno, l’Inter è anche quella che ha preso tre schiaffi ieri dalla Lazio, mentre Napoli, Roma e Lazio sono troppo poco per impensierire.
Un grosso “ma” sul futuro della Juventus
C’è un grosso “ma” che aleggia però sulla Juventus e sul futuro di questa stagione, quello sugli infortuni e sulla condizione fisica di quattro assi che se restituiti al campo potrebbero permettere alla squadra di Max Allegri di competere anche ad alti livelli in Champions League figuriamoci in campionato.
Il primo è Leonardo Bonucci. La sensazione è che per lui si avvicini un finale di carriera tra infermeria e campo proprio come capitato all’ex compagno di reparto Giorgio Chiellini. Questo è un grande punto interrogativo perché, come dimostra l’impegno odierno di Danilo centrale, né Federico Gatti né Daniele Rugani al momento danno ferme garanzie.
C’è poi la questione legata ai due assi del calciomercato Paul Pogba e Angel Di Maria. Due giocatori così sarebbero titolari non solo in tutte le squadre di Serie A ma probabilmente anche in tutti i top club europei. Certo preoccupa la loro condizione fisica anche perché entrambi reduci da stagioni non proprio fortunate sotto questo punto di vista.
Infine, ma non per importanza, parliamo di Federico Chiesa il calciatore italiano più forte del momento e almeno degli ultimi dieci anni. Il crociato rotto a febbraio non gli da ancora pace e ce ne avrà per un po’. Speriamo però che quando rientri sia al massimo della condizione per darci una mano importante verso obiettivi futuri di livello.