Angel Di Maria viene da sempre soprannominato “El Fideo”, ma non tutti, in Italia anzi quasi nessuno, sanno il motivo di questa scelta. La risposta è molto curiosa.
Questo nomignolo accompagna il calciatore addirittura da quando vestiva la maglia del Club Atletico El Torito ancora prima di arrivare al Rosario quando era davvero un bimbo.
Nato a Rosario il 14 febbraio del 1988 il calciatore argentino ha vissuto una carriera piena di grandissime soddisfazioni. Cresciuto nelle giovanili del Rosario Central debutta tra i professionisti nel 2005. Due anni più tardi approda in Italia dove viene chiamato dal Benfica che lo fa conoscere al calcio che conta.
Passa tre anni con le Aquile portoghese per poi passare al Real Madrid dove probabilmente vive uno dei momenti più belli della sua carriera in una squadra formata da grandissimi campioni. Anche con i blancos gioca per quattro stagioni fino a che arriva il momento di viaggiare in Premier League per giocare col Manchester United.
Con i Red Devils arriva il momento più difficile, soprattutto per fattori legati a un ambientamento che non riesce ad accettare né lui né la moglie quest’ultima dichiarerà che fu un momento difficile quando alle 14 era già notte. Il 2015 viene acquistato dal Paris Saint German squadra con la quale ha giocato più partite in carriera e che ha vissuto per sette stagioni. Quest’anno poi è arrivato alla Juventus a parametro zero. In Nazionale ha collezionato 25 reti in 122 partite vincendo Olimpiadi, Coppa America, Mondiali Under 20 e Coppa dei Campioni Conmebol Uefa.
Chiaramente non tutti in Italia sanno perché chiamano Angel Di Maria El Fideo anche perché non tutti in Italia, giustamente, hanno la conoscenza della lingua spagnola. Perché se andiamo a fare una semplice traduzione letteraria ci renderemo conto che quel soprannome vuol dire semplice “Lo spaghetto” e il motivo per cui chiamano così Di Maria appare anche abbastanza evidente.
Il suo fisico esile lo ha fatto paragonare fin da piccolo a uno spaghetto e proprio come uno spaghetto è un giocatore che sguiscia nelle difese avversarie con personalità e grande rapidità. Un soprannome che pare piaccia molto anche al ragazzo che non l’ha mai rifiutato e con il quale in carriera ha spesso giocato anche sui social network. Anche a Torino hanno iniziato a chiamarlo così sperando di vederlo giocare sempre di più e con tutta la sua classe e l’eleganza del caso.
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