Lo sapevi che Wojciech Szczesny ha studiato danza e fatto il ballerino? Non molti sanno questa storia che l’estremo difensore polacco della Juventus ha raccontato diverso tempo fa.
Portiere dal forte temperamento è un uomo spogliatoio. Bravo tra i pali quanto nelle uscite è sicuramente da considerarsi uno degli estremi difensori più forti del mondo.
Szczesny è nato a Varsavia il 18 aprile del 1990. Da ragazzino ha avuto esperienze in patria, le uniche, con Agrykola Varsavia e Legia Varsavia. Proprio da quest’ultima l’ha pescato l’Arsenal che ha deciso di portarlo nel suo settore giovanile in Inghilterra nel 2006 quando aveva appena sedici anni.
La prima stagione da professionista la svolge in prestito al Brentford cosa che gli fa meritare anche la convocazione nella nazionale polacca. Da quel momento in poi alterna cose buone ad altre che lo sono decisamente meno con la maglia dell’Arsenal giocandoci cinque anni e collezionando 132 presenze subendo 154 gol.
Nel 2015 la Roma lo porta in Italia dove gioca due stagioni di altissimo livello. L’esplosione di Alisson Becker, poi passato al Liverpool, però porta i capitolini a cederlo e a quel punto arriva su di lui la Juventus. Il primo anno a Torino lo fa da riserva a Gigi Buffon, ma consapevole che il portierone bianconero è prossimo al ritiro, o così almeno sembrava all’epoca.
Diventa titolare dal 2018 e non si toglie più i guanti difendendo la porta bianconera con personalità e grandissima intelligenza. Quest’anno è stato sfortunato perché prima si è procurato un problema muscolare alla coscia e poi una distrazione piuttosto severa alla caviglia.
C’è una cosa però che non tutti sapevano su Wojciech Szczesny, prima di intraprendere la strada del calcio infatti il calciatore polacco aveva iniziato a studiare ballo da sala. Dai sette anni ai nove infatti era improntato su quella strada anche se poi abbandonò perché forse non faceva proprio per lui.
Sul sito della Roma, che pubblicò un interessante articolo al suo arrivo in Italia, possiamo leggere: “Mi imbarazza un po’ parlarne ora, ma è stato il primo sport che ho praticato se si può chiamare sport. Ero molto alto e un po’ impacciato, ma stavo apprendendo i passi e come muovermi”. Oggi tutto è cambiato per quello che è diventato uno dei portieri più forti del nostro campionato e non solo. Chissà cosa sarebbe successo se avesse perseguito un’altra strada personale e professionale. Di certo a Torino ci sarebbe un altro portiere titolare.
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