Marcello Lippi e Max Allegri hanno tantissimo in comune e non c’entra solo la Juventus. Sono tantissimi i punti di vista che legano i due allenatori in questione.
Tecnici di assoluto livello e in grado di vincere sono riusciti a dimostrare di essere davvero degli uomini straordinari che sanno sempre cosa fare e come gestire un gruppo.
La prima cosa che viene in mente è sicuramente che entrambi sono toscani. Lippi è nato a Viareggio mentre Allegri a Livorno ma quello che condividono in primis è lo spirito di questa splendida ragione con la sua ironia, il suo modo di parlare e soprattutto il loro essere sempre e comunque diretti, senza giri di parole e con la voglia di non mentire.
Un’altra cosa che mette di fronte i due allenatori è l’eleganza. Un’eleganza che non ha bisogno per forza di giacca e cravatta, spesso Lippi era in tuta in panchina, ma che dipende dal modo di fare, dal fascino, dalla grandissima educazione di due uomini divenuti leggenda.
Sono stati entrambi in grado di vincere tanto a Torino. Marcello Lippi ha avuto la possibilità non solo di alzare al cielo 5 Scudetti con i bianconeri e 1 Coppa Italia oltre a 4 Supercoppe Italiane, ma anche 1 Coppa dei Campioni, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Intercontinentale. Ultimo step che è mancato a Max che ha giocato e perso due finali. Le finali perse le conosce anche Lippi che ne ha perse ben tre anche se mai meritandolo. Ovviamente il Mondiale Allegri non ha nemmeno mai avuto possibilità di giocarselo.
Marcello Lippi e Max Allegri, due uomini sulla stessa linea
Marcello Lippi e Max Allegri in fondo sono due facce della stessa medaglia, perché sono due allenatori di grande personalità che si somigliano molto. Anche il loro gioco è molto semplice ed equilibrato, molto simile. Infatti hanno sempre gestito tutto con intelligenza e voglia di non esagerare mai rendendo protagonisti i calciatori e non il loro ego.
Sono passati alla storia come due grandissimi gestori perché sono sempre stati in grado di gestire lo spogliatoio con personalità e attenzione, evitando sempre gli eccessi e riuscendo a dare alle loro squadre una precisa identità. Inoltre sono entrambi tornati alla Juventus dopo due anni di lontananza e speriamo che Max vinca anche stavolta come fece Marcello nella sua avventura bis con la Vecchia Signora. Perché una minestra riscaldata se fatta con elementi di prima qualità è buona lo stesso se non ancor di più di quando è stata preparata la prima volta.