Dopo la bruttissima sconfitta contro il Maccabi Haifa, la dirigenza bianconera ha deciso di mandare in ritiro squadra ed allenatore.
La prestazione di ieri della squadra di Massimiliano Allegri è stata vergognosa ed i calciatori, insieme a tutto lo staff, devono farsi un esame di coscienza ed uscire al più presto da questa delicata situazione.
La Juventus sabato alle ore 18 sfiderà il Torino, in uno dei derby più importanti degli ultimi anni. Infatti, ai bianconeri serve un immediata svolta e il match contro i granata potrebbe essere la chiave per uscire da questo momenti di crisi.
Le parole di Andrea Agnelli
Dopo lo sconfitta contro il Maccabi, il presidente Andrea Agnelli ha parlato ai microfoni di Sky del momento della Juventus e del possibile esonero di Massimiliano Allegri.
PERIODO DIFFICILE: “Oggi è una serata difficile, diciamo che è un periodo difficile, che va analizzato nel suo contesto. Uno dei momenti più difficili. È il momento dell’assunzione di responsabilità. Io sono qua per questo, anche perché provo vergogna per quello che sta succedendo. Sono estremamente arrabbiato, però anche consapevole che il calcio è uno sport di squadra: si vince e si perde in undici, da qui vogliamo ripartire“.
ESONERO: “Allegri non è assolutamente in discussione. In una situazione come questa non è questione di una persona sola, di un uomo, un giocatore, un dottore, un fisioterapista, un preparatore: in questo momento è una questione di gruppo. Dobbiamo cercare di ripartire, abbiamo 9 partite in 30 giorni: dobbiamo posizionarci bene e sappiamo di avere una seconda parte di stagione che ci dovrà vedere protagonisti“.
CAMBIO DI ALLENATORE: “Siamo completamente fuori linea. Non ci sono responsabilità individuali, non può essere colpa dell’allenatore se non riusciamo a vincere un tackle. La Juve le verifiche le ha sempre fatte a fine anno. Se vogliamo mettere un orizzonte temporale è quello, fine stagione. Faccio fatica a pensare a un cambio di allenatore: l’allenatore è Allegri e rimarrà lui. Ci sono 50 uomini dello staff, 25 giocatori, i dirigenti, in tutto un gruppo di 80-90 persone che deve avere la capacità di fare gruppo, ritrovare l’identità e rimettere in campo quelle qualità individuali e collettive che questa rosa ha“.
RUOLI: “La gestione della squadra spetta sempre all’allenatore. Fondamentale è il rispetto dei ruoli, è un discorso collettivo. Dobbiamo uscire un passo alla volta, una partita alla volta. La consapevolezza nei propri mezzi non può che passare dal campo. Si parla di alchimia positiva quando le cose vanno bene, dobbiamo ricreare quest’alchimia“.