Questa sera alle ore 21, la Juventus andrà a far visita al Benfica allo Stadio da Luz, in un match chiave per la Champions League.
La squadra di Massimiliano Allegri, infatti, deve obbligatoriamente conquistare i tre punti, per avere ancora una minima possibilità di qualificazione agli ottavi di finale della più alta competizione europea.
Nel frattempo, però, la dirigenza bianconera è nel caos più totale ed, in questi giorni, è stata messa sotto la lente d’ingrandimento dai media e da alcuni quotidiani.
Caos nella dirigenza bianconera
Ieri la Procura di Torino ha notificato, ai 16 indagati (tra cui il club come persona giuridica, Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Maurizio Arrivabene) della Juventus, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per il cosiddetto caso plusvalenze. Il club bianconero, secondo i pm, avrebbe agito per alterare il bilancio degli anni 2018, 2019 e 2020 attraverso due meccanismi: il primo porta allo scambio di giocatori con “valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento”, il secondo alla ‘manovra stipendi‘.
La prima accusa riporta al discorso delle “plusvalenze fittizie”: la Juventus avrebbe sopravvalutato alcuni calciatori, impiegati in scambi alla pari con altre società, al fine di ritoccare i conti in rosso sostanzialmente registrando una perdita minore di esercizio generando ripercussioni inferiori in Borsa. Da questo punto di vista, però, tutte le inchieste sinora gravitate attorno al concetto di “plusvalenza fittizia” non hanno portato a nulla poiché non c’è un algoritmo per stabilire con certezze il valore di un calciatore.
Diversa la questione della “manovra stipendi” che coinvolge il 2020 e il 2021. I pm contestano alla Juventus di aver comunicato ufficialmente che i tesserati avevano rinunciato a quattro mensilità durante il Covid, per un risparmio di circa 90 milioni di euro nella stagione 2019/20 mentre invece, sostiene l’accusa, la rinuncia sarebbe stata di una sola mensilità e i restanti tre mesi sarebbero stati pagati più avanti “nelle stagioni successive”. Per i pm, dunque, il risparmio reale sarebbe stato di 22 milioni di euro.
La procura torinese aveva chiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli, ma la richiesta è stata rigettata dal Gip. Infatti, il giudice ha valutato non sussistere il pericolo di fuga, reiterazione del reato e inquinamento delle prove. Tra i calciatori interrogati dai pm non c’è Cristiano Ronaldo per cui era stata fatta richiesta di rogatoria internazionale, vista il suo attuale domicilio in Inghilterra, ma il portoghese attraverso i suoi avvocati ha fatto sapere che non si sarebbe presentato.
Grazie a queste due variabili, continuano i pm, la Juventus avrebbe dichiarato perdite nel triennio in oggetto pari a poco più di 339 milioni di euro, mentre quelle reali sarebbero state pari a oltre 542 milioni.